Storia del Comune

Denominato "Colle" fino al 1867 (proprio per la sua posizione arroccata sulla collina) assunse in quell'anno il nome attuale in seguito alla visita del Re d'Italia Vittorio Emanuele II e del principe ereditario, futuro Re Umberto I. Colle e la frazione di S.Martino sono posti su due colli di origine morenica a 145 metri sul livello del mare a circa 10 chilometri dalle Prealpi Venete. Fu abitato fin dalla preistoria come attestano numerosi reperti archeologici risalenti alla civiltà paleoveneta mentre in epoca romana passava nel suo territorio un'arteria di grande comunicazione che univa i grossi centri di Oderzo e Ceneda. L'elemento orografico più significativo, il colle, diede il nome al Comune in epoca medievale.

Statuina di guerriero "ex voto"

Moneta di Costanzo sec. IV d.C.

Placca in bronzo - Arte Paleoslava sec. X

Diversi testi infatti lo documentano: Collis (016), Collice (1138), Colize (1143), Colice (1175). L'amenità del territorio fu motivo sufficiente per fondare un'abbazia (ora sede municipale purtroppo completamente riedificata) intitolata a San Pietro Apostolo in Colle, ad opera dei Padri Crociferi ai quali successero i Benedettini di Pomposa che operarono a Colle già nel 1074. Il primo documento in cui si parla del Monastero di S.Pietro di Colle è una bolla di papa Anastasio IV del 1154 con cui si dirime una controversia insorta tra i Canonici della Cattedrale di Ceneda e i monaci benedettini confermando all'abbazia pomposiana il possesso di "S.Petri in Colosis". Nel corso del XIV secolo, in seguito alla decadenza di Pomposa, venne trasformata in Abbazia commendataria; nel 1561 uno degli abati commendatarii fu il cardinale S.Carlo Borromeo. Colle e S. Martino fecero parte del feudo dei Caminesi fino al 1337 quando passarono sotto il dominio di Venezia per rimanervi fino al 1797.

L’Abbazia di Colle con la chiesa di S.Pietro in un particolare della pala “Madonna col Bambino fra S.Antonio da Padova e S.Gaetano da Thiene”

L’ ”Abbatia di Colle “ segnata in una carta del Trevigiano del 1608.

Nel 1773 la Repubblica di Venezia stabilì che l'abbazia passasse in amministrazione al Vescovo di Ceneda del quale divenne la residenza estiva. Durante la breve dominazione francese del 1797 e quella austriaca (1797-1805) Colle e S. Martino conservarono la propria autonomia amministrativa finchè con legge del 22 dicembre 1807 del Regno d'Italia vennero istituiti i Comuni di Colle e S. Martino. Tre anni più tardi ambedue divennero frazioni del comune di Ceneda. Nel 1815 ritornarono sotto la dominazione austriaca fino all'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1866. Dopo la disfatta di Caporetto dell'ottobre del 1917, il giorno 8 novembre Colle Umberto venne invaso dalle truppe tedesche, avvicendate da quelle austriache nel marzo successivo, che predisposero due aeroporti, nel Campardone e nella zona della Veglia.

Il castello Lucheschi venne incendiato nel novembre del '17. Il 29 ottobre 1918 le truppe italiane occuparono Colle Umberto. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Colle Umberto fu teatro di violenti scontri tra le truppe tedesche e i partigiani nonché di ripetuti bombardamenti da parte degli Alleati: durante uno di questi (29 aprile 1945) venne distrutta Villa Lucheschi.

Incendio a Villa Castello Lucheschi nel 1945.

Panorama di Colle Umberto all’inizio del ‘900.

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